Associazione vittime eccidi nazifascisti di
Grizzana-Marzabotto-Monzuno
Associazione Ombre sulla Repubblica
Associazione Piantiamolamemoria
Associazione 24marzo Onlus
COMUNICATO
STAMPA
IL
PARLAMENTO ITALIANO DEVE INDAGARE
SULL'OMICIDIO
DI PIER PAOLO PASOLINI
Bologna,
25 marzo 2016
Giovedì 24 marzo 2016, a settantadue anni
dall'eccidio nazifascista alle Fosse Ardeatine e nel 40° anniversario del golpe
militare in Argentina, si è costituito il Comitato bolognese per la verità
sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
Obiettivo del Comitato è sollecitare il
Parlamento italiano a votare, entro fine aprile 2016, la proposta di legge n.
3150 volta ad istituire una Commissione d'inchiesta sull'omicidio di Pier Paolo
Pasolini. La proposta è stata presentata al Parlamento il 27 maggio 2015. Due
giorni prima era stata accolta la richiesta di archiviazione dell'ultima
indagine giudiziaria sull’omicidio dell'intellettuale bolognese.
Le Commissioni parlamentari possono essere
istituite solo entro i primi tre anni della legislatura in corso. Pertanto, se
la proposta di legge n. 3150 non sarà votata entro la fine di aprile, il
Parlamento e le forze politiche che lo compongono si assumeranno la
responsabilità di negare al Paese uno strumento indispensabile per fare luce su
questo atroce delitto, i cui rilievi finora sconosciuti hanno iniziato a venire
alla luce. L’esigenza di verità trova fondamento nelle “evidenti
incongruenze investigative emerse nel tempo e nei collegamenti con la malavita
comune romana, anche in considerazione della delicata materia – e «scomoda» per
molti – sulla quale stava lavorando Pasolini prima di morire”.
Le ragioni della necessità e dell'urgenza
di una Commissione parlamentare d'inchiesta
possono essere riassunte in quattro domande:
L'OMICIDIO - Il 2 novembre 1975
all'omicidio di Pasolini parteciparono almeno 5 persone, presenti all'Idroscalo
di Ostia assieme a Pino Pelosi: chi erano quelle persone? Chi aveva organizzato
quell’omicidio?
IL PROCESSO – Le numerose incongruenze e
falle ricostruttive del processo davanti al Tribunale per i Minorenni di Roma
del 1976 e le recenti ‘scoperte’ su tre tesserati alla Loggia massonica P2 che
ebbero un ruolo nell’organizzare la difesa di Pino Pelosi, possono aiutare a
trovare una risposta e spingerci a comprendere chi organizzò tutto questo?
Perché numerosi testimoni importanti, presenti all’Idroscalo nella notte del 2
novembre 1975 e sentiti all’epoca, non vennero verbalizzati e solo oggi
possiamo leggere le loro dichiarazioni?
Proprio come nel 1981, in seguito alla
scoperta delle liste di iscritti alla loggia massonica P2, crediamo che il
Parlamento italiano abbia il dovere, ora e subito, di impegnarsi per consegnare
alle future generazioni la verità storica sul contesto criminale e sulla
effettiva dinamica di quell'efferato omicidio.
Chiediamo alla città di Bologna, dove
Pasolini nacque e dove si scoprì per la prima volta poeta e scrittore, di farsi
promotrice di questa battaglia civile, per la quale resta poco tempo.
Giuliano Benincasa – portavoce Ombre sulla
Repubblica
Paolo Bolognesi – deputato, presidente Ass.
vittime 2 agosto 1980
Simone Cuva – Ass. 24marzo Onlus
Riccardo Lenzi – presidente Ass.
Piantiamolamemoria
Gian Luca Luccarini – presidente Ass.
vittime Marzabotto